Il Museo Horne dal 10 luglio al 4 novembre 2025 ospita la Croce dipinta di Lippo di Dalmasio, proveniente dalla collezione di Casa Museo Rodolfo Siviero a Firenze.
L’opera, di grande rilevanza per la pittura trecentesca, è stata restaurata e ricomposta per l’occasione, grazie all’acquisizione da parte della Regione Toscana dei terminali raffiguranti San Giovanni Evangelista e la Vergine, recentemente riconosciuti come parte integrante della croce.
La Croce fu acquistata da Rodolfo Siviero (1911 – 1983), capo Delegazione del Ministero degli Esteri per il recupero delle opere d’arte trafugate nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per la propria collezione conservata nella casa museo in Lungarno Serristori a Firenze.
Fu dipinta verso il 1395 da Lippo di Dalmasio, pittore documentato dal 1377 al 1410 a Bologna, sua città natale, e Pistoia. La Croce è un esempio riuscito della sua attività, in un momento di stretta vicinanza alla pittura neo-giottesca di Jacopo di Paolo, come denunciano la pienezza dei volumi e il disegno tagliente che scheggia le forme.
La Croce doveva essere issata sulla trave che divideva la zona riservata ai religiosi da quella destinata ai fedeli in una chiesa di dimensioni contenute, probabilmente in area bolognese, dove riconducono anche il profilo svasato del tabellone centrale e il pendio roccioso dipinto del Golgota.
La storia della Croce precedente l’ingresso nella raccolta Siviero è ancora sfuggente: non è possibile circoscrivere il momento in cui, per motivi antiquariali, l’opera fu privata della cornice, della base, della cimasa con il pellicano (oggi perduta) e delle tabelle laterali con la Vergine dolente e San Giovanni.
La dispersione avvenne prima del 1938, quando i due Dolenti transitarono sul mercato di New York senza che si avesse più memoria della loro pertinenza alla Croce Siviero. Questa è assicurata da evidenze stilistiche e materiali confermate dal recente restauro, che ha riscoperto nei Dolenti una bordura rossa identica a quella della Croce. A quasi cento anni dalla manomissione, il loro acquisto è un passo decisivo per risarcire l’aspetto originario della Croce di Lippo di Dalmasio, oggi in gran parte recuperato.
Come spesso accade per i dipinti su supporto ligneo, il retro racconta molte cose della loro storia costruttiva e conservativa. La Croce è realizzata con due assi di pioppo dello spessore di cm 4,5 unite insieme da un incastro a mezzo legno, profondo la metà del loro spessore e rinforzato con quattro chiodi inseriti dal retro.
Nel tempo il legno si è ritirato di 1 centimetro provocando la separazione della tavola verticale da quella del braccio. Le tracce più chiare ben distinguibili indicano l’originaria presenza di due traverse orizzontali e di una verticale ancorate con chiodi ribattuti sul retro.
I profili superiore e inferiore del ritto e le estremità del braccio sono ricostruiti con una tassellatura di restauro. Informazioni queste che ci raccontano le manomissioni subite dall’opera nel corso del suo tempo-vita.
Sul retro, al centro del ritto, si nota la tassellatura di una sede lunga cm 25 che corrisponde, sul fronte, alla stuccatura di un’area del diametro di cm 4 al centro del petto della figura del Cristo. L’osservazione ai Raggi X di questa zona rileva la presenza di una cavità che probabilmente conteneva una reliquia poi estratta.
L’ ipotesi è avvalorata dalla teoria di fori di chiodi di diversa dimensione, per lo più a sezione quadrata, che si distribuisce in corrispondenza della fascia rossa perimetrale oltre che sul braccio blu della croce o sul fondo dorato, atti a trattenere ex voto. Così anche alcune lacune della pittura e della doratura per morfologia e dislocazione suggeriscono la memoria della presenza di monili, tracce significative dell’antica destinazione devozionale della Croce.
Programma
L’arte del Trecento. La Croce Siviero e i fondi oro della Collezione Horne
Un viaggio nel cuore del Trecento, alla scoperta della Croce Siviero e dei preziosi fondi oro della Collezione Horne.
Attraverso un percorso guidato tra le opere del museo, l’esperienza mette in luce la spiritualità, la bellezza e la raffinatezza della pittura italiana del tempo. Un dialogo tra luce, materia e devozione, in cui la Croce Siviero si rivela protagonista, offrendo nuovi spunti di lettura e confronto con i capolavori della collezione.
L’esposizione è realizzata grazie alla collaborazione tra Regione Toscana e Fondazione Horne, e sarà visitabile dal 10 luglio al 4 novembre 2025.
Scopri il programma completo delle attività collegate all’esposizione.
L’attività è compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Prenotazione obbligatoria
+ 39 055 244661
Conversazioni in gruppo intorno alla Croce Siviero
“Sguardi in dialogo” è un’esperienza partecipativa che invita i visitatori a sedersi attorno alla Croce Siviero. Un momento di osservazione lenta e condivisa per entrare insieme nel cuore dell’opera d’arte.
Ogni partecipante è chiamato a portare il proprio punto di vista, le proprie impressioni e domande, in un dialogo aperto e inclusivo.
L’esposizione è realizzata grazie alla collaborazione tra Regione Toscana e Fondazione Horne, e sarà visitabile dal 10 luglio al 4 novembre 2025.
Scopri il programma completo delle attività collegate all’esposizione.
L’attività è compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Prenotazione obbligatoria
+ 39 055 244661
In occasione dell’esposizione La Croce Siviero. Storia di un’opera recuperata, il Museo Horne propone un’ apertura straordinaria serale con una visita guidata speciale: un viaggio nel cuore del Trecento, tra spiritualità, luce e materia.
Attraverso un percorso guidato tra le opere del museo, i visitatori saranno accompagnati alla scoperta della Croce dipinta di Lippo di Dalmasio, straordinaria testimonianza della pittura italiana del tardo Trecento. La visita mette in dialogo la Croce Siviero con i preziosi fondi oro della Collezione Horne, offrendo uno sguardo coinvolgente sulla raffinatezza e la carica devozionale dell’arte del tempo.
Scopri il programma completo delle attività collegate all’esposizione.
L’attività è compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Prenotazione obbligatoria
+ 39 055 244661
Oro tra le Mani
Laboratorio di doratura per adulti
Un’esperienza pratica per scoprire da vicino l’arte antica della doratura a missione, una tecnica raffinata che impreziosisce molte delle opere custodite al Museo Horne.
Durante il laboratorio, le persone partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare materiali e strumenti, imparando i gesti lenti e precisi che trasformano le superfici in oro.
Un’occasione per riscoprire il piacere del “fare con le mani”.
L’esposizione è realizzata grazie alla collaborazione tra Regione Toscana e Fondazione Horne, e sarà visitabile dal 10 luglio al 4 novembre 2025.
Scopri il programma completo delle attività collegate all’esposizione.
L’attività è compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Prenotazione obbligatoria
segreteria@museohorne.it+ 39 055 244661
La magia dell’oro
Laboratori per famiglie con bambini da 6 ai 12 anni
Un’attività creativa pensata per famiglie per scoprire la tecnica della doratura a missione, esplorando i materiali e i gesti che danno vita a superfici dorate.
Tra pennelli, colla e foglie d’oro, le mani si mettono all’opera e l’immaginazione prende forma. Un laboratorio accessibile e coinvolgente, in cui arte, gioco e manualità si intrecciano per offrire un’esperienza educativa e divertente.
Scopri il programma completo delle attività collegate all’esposizione.
Costo 6 euro a persona
Prenotazione obbligatoria
+ 39 055 244661